giovedì 2 luglio 2009

VIAREGGIO

Tutto il mondo conosce e sa cosa è successo in questi giorni a Viareggio. L' immane tragedia che è successa in uno dei posti ai quali sono più legato per i tanti, tantissimi ricordi, mi rende partecipe del dolore dei poveri cittadini della città del Burlamacco. Amici, ex compagni di classe ai tempi delle superiori, commilitoni e compagni di naja durante la leva e miliardi di ricordi che non basterebbero due vite per raccontarli.
Io, fra i tanti ricordi, ne scelgo uno che è quello che emerge sopra gli altri, per motivi che sfuggono alla mia comprensione è quello al quale sono più legato, considerando che l' incidente ferroviario è successo proprio lì.Tutto il mondo ha visto, nei servizi in tv e sul web la grande passerella pedonale che sovrasta la passerella e conduce a Via Ponchielli: ebbene, quando avevo 16 anni e non ancora nè patente, nè motorini , nè bici, partivo da Pietrasanta (dove abitavo) e prendevo il treno per raggiungere Viareggio. Raggiungevo la grande passerella, la attraversavo e raggiungevo a piedi un mio caro compagno di classe che abitava nel quartiere Terminetto, all'altezza della caserma dei Vigili del Fuoco. Quante volte l' ho attraversata con l' amico spensierato di un ragazzino che va a studiare (ma soprattutto giocare al computer) con uno dei suoi migliori amici...
Una volta, la Via Ponchielli, mi è toccata farmela correndo, inseguito da un cane piccolo ma decisamente ostile ed intenzionato ad assaggiare i mie polpacci.
E adesso rivedo in tv le immagini dei primi soccorsi, le fiamme infernali ed altissime che lambivano proprio quella passerella impregnata di ricordi. Quelle fiamme assassine che hanno ucciso e cancellato la vita di esseri umani nell' arco di frazioni di secondo, mentre hanno condannato altre vittime ad una lenta ed atrocissima agonia negli ospedali di mezza Italia.
Proprio in occasione dell'organizzazione dei soccorsi, nella mattina del 30 giugno sono stato convocato presso la base logistica della Croce Rossa Italiana di Marina di Massa, in quanto Ufficiale della Riserva del Corpo Militare CRI; oltre a me, una mezza dozzina di volontari tra militi, caporali e sergenti.
Purtroppo, nel mio piccolo, essendo un sottotenente commissario - ovvero specializzato in attività gestionali ed amminiatrative anzichè mediche - la mia utilità è stata limitata al lavoro d' ufficio e nell'organizzazione della logistica... Ma alla fine del secondo giorno (essendo un incarico di 48 ore) mi sono recato di persona a Viareggio, presso la zona del "palazzetto dello sport" in Darsena, dietro lo stadio,all' interno del quale erano stati montati i letti da campo della CRI Militare, ovvero le nostre brandine per emergenze di questo tipo.
Ho visto con i miei occhi sia il bene che il male: militi di bassa forza e di truppa che si facevano il "mazzo" nobilitando l' uniforme che indossiamo e, purtroppo, sottufficiali pieni di boria che si vantavano di avere stretto la mano dei "personaggi" più importanti e si piazzavano davanti alle telecamere in cerca di visibilità. Roba da far girare nella tomba il povero Dunant come una trottola... Speriamo che il Commissario Straordinario Rocca riesca a ripulire il Corpo Militare dalle mele marce e restituirlo all' antico splendore: molti militari CRI non conoscono neppure i sette principi della Croce Rossa (Umanità, Neutralità, Imparzialità, Volontariato, Indipendenza, Unità ed Universalità). Molti entrano solo per il gusto di mettersi una divisa addosso perchè esaltati. ma come si fa ad avere una mentalità del genere quando si chiede di arruolarsi in un Corpo che ha come emblema un simbolo sanitario??? Meditate, gente, meditate. Come diceva Renzo Arbore in un vecchio spot pubblicitario di tanti anni fa.
Se avete una mentalità del genere o cercate solo una scusa per mettervi una divisa addosso, non ci pensate nemmeno ad entrare nel Corpo Militare della Croce Rossa. Non fa per voi.
E chi è già dentro solo per avere uno stipendio ma senza alcuna vocazione umanitaria ma solo per esaltare la propria vanità, farebbe bene ad uscire. Meditate gente, meditate.

Non avete idea di quanto mi faccia incazzare dover riconoscere che Rocca abbia molta più ragione di quanto si pensi...
Mah... Comunque, io mi sono chiarito parecchio le idee riguardo soprattutto a certi sottufficiali dal comportamento discutibile e che in futuro, qualora i nostri destini si dovessero nuovamente incrociare, avranno la vita molto più difficile. Parola mia.

YOJOE!

E' arrivato Leatherneck !


Ma come chi è Leatherneck? Ma è uno dei personaggi più ganzi dei G.I. - Joe, serie di cartoni animati degli anni '80 ed inizio anni '90...
Dopo tanti, tantissimi anni di sonnolenza, è tornata a sbocciare la passione per questa mitica serie... Ed ho cominciato a fare acquisti su Ebay, cercando negli Stati Uniti di riassemblare almeno una parte dei miei vecchi amici in miniatura!


Le action figure (che io ho sempre chiamato riduttivamente e con approsimazione "soldatini") dei G.I.Joe sono stati sempre tra i miei preferiti in assoluto, insieme ai M.a.s.k. ed ai "Masters of the Univers" di prima generazione.
Intanto mi godo il marine Leatherneck, che non avevo mai avuto occasione di acquistare nemmeno da bambino (minchia, l' avevo visto a quei tempi presso una vecchio negozio di giocattoli sul lungomare di Lido di Camaiore ma non avevo in tasca quelle maledette novemila lire per comprarlo ! )
Poco male, meglio tardi che mai..!
Per il 25° anniversario della creazione della serie di action figure, sono stati creati dei personaggi ancora più belli e snodabili di quelli con i quali giocavano noi, irriducibili fanatici della "Forza Irresistibile" ma... io preferisco ovviamente quelli più vecchi ! Dove la vogliamo mettere altrimenti la componente affettiva? Eh eh eh...
Adesso aspetto nei prossimi giorni l' arrivo dei suoi compagni... Corri, postino! Corri !

giovedì 18 giugno 2009

Altri Tucani...

Tucani. Brutte bestiacce, uccelli goffi e sgraziati che non mi sono mai piaciuti. Davvero. Non ho mai avuto simpatia per quell' assurdo becco di cheratina che sembra uscire fuori da uno scherzo dalla natura.
Eppure, prima di procedere alla fase di texturing, ho deciso di modellarne altri 3 ed inserirli nella scena.



sabato 13 giugno 2009

Work in progress - Lavori in corso IL TUCANO


Riguardo al mio amico tucano, in fase di modellazione ho deciso di aggiungere un simpatico amico con il quale condividere una buona pausa caffè... Certo, le proporzioni sono state reinventate, è ovvio che i nidi dei tucani non siano enormi e che i suddetti volatili non abbiano le dimensioni di passerotti o fringuelli: mi sono preso qualche "licenza artistica", altrimenti avrei scattato una foto, no?

mercoledì 27 maggio 2009

EVVIVA LA CREATIVITA'

E' un periodo straordinario. Sto bene come non lo sono mai stato in vita mia. La fiducia riposta in me ha prodotto un effetto addirittura insperato fino a pochi mesi fa: la vena creativa è tornata finalmente a godersi queste torride giornate tardo - primaverili, un po' come una tenera lucertolina che si affaccia al tepore solare e beneficia della clemente giornata.

Sto bene e sono felice. Come non lo sono stato mai. E pensare che solo tre mesi fa sfogliavo la margherita nel macabro dubbio di scegliere come lasciarmi morire. Un suicidio di protesta, verso un mondo che aveva tradito le mie aspettative (in ambito lavorativo, s' intende) ed aveva completamente disseccato le radici del mio buonumore.

Del rapporto con la fede, con la divinità, poi, non parliamone. La sensazione di essere stato abbandonato da Dio era diventata ormai una certezza, un po' come se il Padreterno mi avesse cacciato a calci nel culo in una dimensione infelice ed irrealizzata. Da qui l' inevitabile scoramento e la voglia di mandare a quel paese tutto ciò che ti circonda. Quante delusioni. Dagli imprenditori falliti e cialtroni, bugiardi ed opportunisti, ai leccaculo di provincia aggrappati ai tentacoli della politica locale fino a tanti altri, troppi, stronzi. E gli amici (?) poi, te li raccomando...

Buoni solo a mangiare una pizza con te il sabato sera, facendo finta che tutto vada bene (ma senza minimamente azzardarsi ad aiutarti a ritrovare lavoro).
Della Croce Rossa Militare, poi... peggio ancora. Tutti troppo impegnati a farsi i propri affari e non voglio aggiungere altro.
Solo la mia famiglia, mia moglie e le mie figlie dolcissime, sono state l' unica roccaforte che mi aveva difeso dalla crudeltà (reale, non paranoica) del mondo esterno. Ciò nonostante, proprio per non rovinare loro la vita, ero risoluto più che mai a prendere commiato anche dalle mie gioie più care. E INVECE NO.

Nel mio momento più nero è arrivata la svolta dietro l' angolo. Grazie, Ingegnere, per la fiducia e per l' incarico di prestigio, per il contratto a tempo Indeterminato per la mia scrivania, per il mio computer ma soprattutto grazie per aver creduto in me.
In conclusione vi presento questo abbozzo di aquila che ho iniziato a modellare con il magnifico software 3D Blender, (che è gratis !) e che completerò quanto prima..!

sabato 23 maggio 2009

UN EROE IMMORTALE

Come tutti sapete, oggi ricorre il triste anniversario del vile attentato costato la vita al giudice Falcone, alla moglie ed agli uomini della scorta. Ricordo tutto perfettamente, a distanza di tanti anni come fosse successo cinque minuti fa, l' orrore nell' apprendere la notizia dell' assassinio dell' unico eroe dei tempi recenti.
Eh, già... Nella primavera del 1992 ero un ragazzino di 16 anni che ascoltava le canzoni degli 883 e trascorreva i suoi pomeriggi a giocare a pallone con gli amici, i fine settimana in discoteca alla "Caravella" (poi divenuta "Cupido" e "Midhò") di Forte dei Marmi oppure al "Cavalluccio" di Lido di Camaiore, in attesa della storia importante...
Avevo ancora i miei capelli (lo so che sembra strano, ma anch' io ho avuto i capelli !), quella folta capigliatura rossa alla quale ero più che affezionato - e che in breve avrebbe lasciato il mio cranio liscio come una palla da biliardo - e mille e più sogni per la testa.
Uno di questi era proprio quello di emulare le gesta di un celebre Giudice di Palermo, da alcuni anni noto alle cronache per aver messo alle strette niente po' po' di meno che la mafia.
In una terra martoriata ed infamata da una piaga come "cosa nostra", nessuno più del giudice Falcone era all' altezza della nomea di eroe.
Non uno sceriffo da Far-West con la pistola in mano, ma uomo dello stato ( uno stato che assurdamente lo lasciava a combattere da solo contro la piovra mafiosa) che combatteva con gli strumenti messi a disposizione dalla legge e dalla costituzione. Per me un eroe immortale, a dispetto dei vigliacchi che lo uccisero. Un esempio non solo per chi ha la Sicilia nel sangue, ma per chiunque non accetti la prepotenza e la crudeltà, la corruzione e la disonestà.
Nemmeno il dolore che si rinnova ogni anno per la perdita di un uomo carismatico e simbolo pragmatico di quella giustizia che - a noi, comuni cittadini, appare assurdamente troppo lontana, iniqua, disinteressata ai nostri reali problemi, oltre che connivente con troppi paradossi all' italiana - riesce a cancellare la voglia di apprendere ciò di straordinario che ha lasciato a noi lo straordinario lavoro di Giovanni Falcone.

sabato 2 maggio 2009

ESISTE UN CICLISTA CHE RISPETTA IL SEMAFORO

Non ci posso ancora credere, anche pizzicandomi la pelle e avendo opportunamente constatato che non sto vagando nel mondo dei sogni, faccio ancora fatica a crederci. Prima o poi me ne farò una ragione. Un po' a fatica, ma ce la farò. So che qualcuno mi prenderà per visionario, ma stamattina ho visto con i miei stessi occhi un ciclista fermo al rosso del semaforo, nella zona del Johnny Fox a Marina di Carrara. E non perchè avesse forato una gomma o per un crampo alla gamba o per un qualsiasi altro motivo di forza maggiore che gli impediva di proseguire la corsa: era la sua scelta di educazione civica e di rispetto verso il resto della comunità "civile".
Civile si fa per dire, perchè un popolo di maleducati come quello italiano non si ritrova nel resto del mondo. Ci vorrebbero mesi solo per provare ad elencare alcuni degli atteggiamenti arroganti e prepotenti dell' italico popolo, insofferente nel rispettare le regole, le leggi e le consuetudini più basilari pur di appagare il proprio egoismo. Strafottenti e cafoni, disordinati e ritardatari, spacconi e pieni di sè, corrotti e fancazzisti, sempre pronti ad approfittare delle situazioni con odioso opportunismo: gli Italiani amano ignorano che la libertà di un individuo finisce proprio dove comincia quella di un altra persona.
A cominciare dai politici (scusate l' orribile parola) che a ben vedere riassumono ed ingigantiscono pure in maniera esponenziale i difetti e gli orrori dei loro sciocchi elettori, passando per altre grame categorie come automobilisti, camionisti, vigili urbani, avvocati, giudici, etc... tutte queste tristi caratteristiche possono essere raccolte da una categoria che proprio non riesco a sopportare: mi riferisco a quella razza di ciclisti cialtroni che inforcano una bicicletta e, pedalando come dannati, infrangono ogni norma del codice della strada. Come un gregge di "pecoroni", li vedi passare col rosso, bucare gli stop, tagliare la strada, sfiorare pericolosamente i pedoni che attraversano pericolosamente le strisce e molto altro ancora. Purtroppo. Questo senza che nessuno muova mai un dito. Eh, già. Non mi è ancora capitato di vedere dei poliziotti rincorrere dei ciclisti che sono appena passati col rosso, carabinieri che fermino questi deficienti ad un posto di blocco, etc. Niente. Nessuno ha mai proposto di risolvere il problema in maniera semplice ed immediata (almeno per quanto riguarda la questione dei semafori) obbligando i produttori di biciclette a mettere una targa - o un microchip identificativo - attraverso la quale si possa risalire inequivocabilmente al trasgressore e punirlo adeguatamente e come sarebbe giusto.
Un' odiosa IMPUNITA' che non si può tollerare più. Io sono una persona buona come il pane, a detta di chi mi conosce. Ma il giorno in cui personalmente deciderò di farmi giustizia da solo, beh... potete stare ben certi che sarà una vendetta memorabile. Anche per questo non credevo ai miei occhi, vedendo quel momento di civiltà - incredibilmente da parte di un ciclista - che dovrebbe essere la norma e non l' eccezione. E cominciavo a meditare che bisognerebbe creare associazioni per la protezione e tutela delle brave persone, visto che quelle poche che ci sono in circolazione, sono sempre di meno e dovrebbero essere salvate.

giovedì 9 aprile 2009

IL TERREMOTO IN ABRUZZO

Avrei voluto parlare di altro, sicuramente. Ma la mia coscienza mi obbliga a rendere omaggio a tutti i sopravvissuti del tragico terremoto che ha raso al suolo L' Aquila e la maggior parte dei paesi limitrofi. Esprimo il mio cordoglio a tutti i parenti delle vittime e tengo per me tutta quella serie di riflessioni sulle colpe criminali ( per legge tocca ai progettisti ed ai costruttori realizzare gli edifici in base a criteri anti-sismici) che rendono ancora più pesante questa immane tragedia.
Mi limito solo ad aggiungere un piccolo contributo di vita vissuta, un' aneddoto relativo alla mia esperienza personale riguardo al terremoto. All' epoca avevo appena compiuto sei anni e mi trovavo con la mia famiglia in vacanza da mia nonna Maria in Sicilia. Ecco, ricordo che una notte, pur essendomi addormantato nel mio letto, mi risvegliai dentro l' automobile di mio nonno: a Catania si era verificata una forte scossa di terremoto e mio zio Gianni mi aveva caricato sulle sue spalle, portandomi in salvo: ricordo ancora tutta quella gente che affollava la strada, in attesa di riprendersi un minimo di coraggio per tornare nelle proprie case. Ecco, noi fummo fortunati. Proprio perchè le case avevano resistito al sisma e la scossa era stata molto più leggera. Ma adesso rivaluto in maniera assai diversa il peso di quell' esperienza in confronto alle vere tragedie.

martedì 24 marzo 2009

ANTICHE CIVILTA' E GIUSTIZIA

Avendo meditato a lungo sul problema della sicurezza nel nostro paese e sull' immane ondata di violenza che affligge da troppo tempo l' italica penisola, sono giunto ad una personalissima conclusione che puà risolvere con grande efficacia qualche magagna. In effetti, anche qualora venissero approntate nuove misure di prevenzione o venisse ridisegnato interamente il codice penale, va detto che sappiamo tutti che i delinquenti vengono rimessi in libertà nel giro di poche ore, pronti a reiterare il reato in allegria e forti della consapevolezza della propria impunità. Allora, dato che sappiamo tutti che funziona così e vogliamo scongiurare il rischio della giustizia fai da te... il rimedio è dietro l' angolo, fornito dalla storia e da una delle più antiche dimostrazioni di civiltà. Sì, in parole povere RICHIEDO IL RIPRISTINO IMMEDIATO DEL CODICE DI HANNURABI, la tanto efficace e sempre amata legge del taglione, quella in base alla quale anche la vendetta riesce a trovare un fondamento legale. Non perdiamo altro tempo con processi esageratamente lunghi e con sentenze assurde, risolviamo alla radice il problema della faraginosa burocrazia che ingolfa il nostro stato e lascia tutti insoddisfatti (tranne i malfattori).Le carceri sono strapiene? No problem, prendiamo esempio da un' altra antichissima e fiorente civiltà: la Cina. Sì, facciamo come i cinesi e fuciliamo i delinquenti senza troppi indugi, e vendiamo i loro organi interni ai malati che ne hanno realmente bisogno...

BENTORNATI NEL MEDIOEVO

No, non è il titolo di qualche remake cinematografico hollywoodiano in grande stile. E' la semplice riflessione che sorge spontanea in chiunque abbia recepito l' ennesima ingerenza della Chiesa nella vita sociale delle nazioni. Dopo giorni e giorni di faticoso silenzio - interrotti solo dalle immani bestemmie gridate al cielo per la spropositata quantità di pannoloni cambiati alla mia figlia più piccola a causa della diarrea - rimetto mani alla tastiera del notebook e comincio la mia invettiva nei confronti del dittatore di bianco vestito. Dopo secoli bui ed oscuri, piacevolmente scanditi da simpatiche iniziative quali la vendita delle indulgenze, le scomuniche a proprio capriccio, il nepotismo, la corruzione, la lussuria, l' Inquisizione, l' amicizia con dittatori e tiranni ed il solito atteggiamento di chi predica bene e razzola male, adesso tocca sentire l' ultimo esponente di questa potentissima associazione che si chiama chiesa cattolica.
Questi, al secolo Papa Ratzinger, si permette di affermare che "...non è con il preservativo che si risolve il problema dell' A.I.D.S...."
Cosa? Ho capito bene? Non sono le mie orecchie ebbre di cerume a darmi la sensazione di aver sentito un' immane cazzata, è proprio quello che risulta sfogliando tutti i giornali del pianeta!
Ma come è possibile rimanere in silenzio a sentire minchiate di questo calibro?
In una delle aree più degradate del nostro pianeta, con orde di negri affamati non solo di cibo ma anche e soprattutto di quell'unica materia prima che non scarseggia da quelle parti, con una esplosione demografica che non ha eguali nel resto del mondo e con il problema dell' HIV che affligge tutti quei poveracci che nemmeno riescono ad immaginare quella che dovrebbe essere la prevenzione delle malattie veneree... arriva il boss del Vaticano a scatenare anatemi nei confronti di quello che potrebbe essere lo strumento al momento più efficace ed utile per ridurre al minimo il numero di vittime delle malattie veneree. Ad uno che già da cardinale rompeva i coglioni al mondo - lasciando intravedere già quale fosse la sua filosofia - e da papa si è già dimenticato le prime timide aperture al mondo da parte del suo fresco predecessore Giovanni Paolo II, vengono in mente ogni giorno tante di quelle boutade da fare invidia ai cabarettisti di Zelig.
Ma dove se le inventa? Dove trova il coraggio di ingannare le coscenze andando contro le basi della reale conoscenza (scientifica) e incitando al suicidio (diretto o indiretto) milioni di persone?
Probabilmente deve sentirsi meglio, una volta che quei poveracci che, per ignoranza o per paura, decidono di dargli retta: poco importa se andranno incontro a morte certa una volta infettati dall'HIV... Non solo tocca sorbirsi il sabotaggio del referendum sulle cellule staminali di pochi anni fa, non solo tocca ascoltare l' impudenza con cui cercano di imporre le loro idee medievali ed invadere la sfera politica (già abbastanza marcia per conto suo) che non è minimamente di loro competenza, non solo tormentano le coscienze come nel caso Englaro, non solo tocca sentire incitamenti all'umiltà da chi va in giro indossando abiti costosi, non solo dicono di aprire ai clandestini (a proposito, perchè non li mettiamo tutti in Vaticano?) mentre in Italia quello della sicurezza è uno dei problemi più urgenti da risolvere, non solo qualcuno di loro arriva a negare una delle peggioriinfamie del secolo scorso come l' olocausto, non solo... Beh, potrei andare avanti così per giorni. L'incazzatura resta.

lunedì 9 marzo 2009

RIUNIONE DI LAVORO


Importantissima riunione di lavoro con Mirko ed un altro collega. Un briefing è fondamentale per confrontare le proprie idee (e giocare in modalità multiplayer ai giochi per pc di strategia in tempo reale tipo "Imperium: le Guerre Puniche").

martedì 3 marzo 2009

TELLARO : UNA PERLA BELLISSIMA

Oggi vorrei condividere con voi uno dei momenti di svago più belli che sono solito regalarmi (ultimamente di rado) quando ho voglia di passare qualche ora in lieta armonia con me stesso e contemplare i misteri della vita nell' abbraccio del silenzio. Probabilmente chi abita ai piedi delle Apuane come me ha già capito di cosa sto parlando: ovviamente mi riferisco alla splendida cornice naturalistica che da Montemarcello (Ameglia, SP) degrada dolcemente verso la spiaggia per andare a baciare il mare. Più precisamente, a pochi chilometri da Lerici, è possibile ammirare uno dei borghi più belli mai costruiti dalle mani dell' uomo: si tratta di Tellaro, piccolo centro urbano dove niente è banale e dove si ritrova il senso delle cose, lasciando alle proprie spalle la frenesia ed i ritmi indiavolati della routine quotidiani.









































































































































































































































































Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."