martedì 24 marzo 2009

BENTORNATI NEL MEDIOEVO

No, non è il titolo di qualche remake cinematografico hollywoodiano in grande stile. E' la semplice riflessione che sorge spontanea in chiunque abbia recepito l' ennesima ingerenza della Chiesa nella vita sociale delle nazioni. Dopo giorni e giorni di faticoso silenzio - interrotti solo dalle immani bestemmie gridate al cielo per la spropositata quantità di pannoloni cambiati alla mia figlia più piccola a causa della diarrea - rimetto mani alla tastiera del notebook e comincio la mia invettiva nei confronti del dittatore di bianco vestito. Dopo secoli bui ed oscuri, piacevolmente scanditi da simpatiche iniziative quali la vendita delle indulgenze, le scomuniche a proprio capriccio, il nepotismo, la corruzione, la lussuria, l' Inquisizione, l' amicizia con dittatori e tiranni ed il solito atteggiamento di chi predica bene e razzola male, adesso tocca sentire l' ultimo esponente di questa potentissima associazione che si chiama chiesa cattolica.
Questi, al secolo Papa Ratzinger, si permette di affermare che "...non è con il preservativo che si risolve il problema dell' A.I.D.S...."
Cosa? Ho capito bene? Non sono le mie orecchie ebbre di cerume a darmi la sensazione di aver sentito un' immane cazzata, è proprio quello che risulta sfogliando tutti i giornali del pianeta!
Ma come è possibile rimanere in silenzio a sentire minchiate di questo calibro?
In una delle aree più degradate del nostro pianeta, con orde di negri affamati non solo di cibo ma anche e soprattutto di quell'unica materia prima che non scarseggia da quelle parti, con una esplosione demografica che non ha eguali nel resto del mondo e con il problema dell' HIV che affligge tutti quei poveracci che nemmeno riescono ad immaginare quella che dovrebbe essere la prevenzione delle malattie veneree... arriva il boss del Vaticano a scatenare anatemi nei confronti di quello che potrebbe essere lo strumento al momento più efficace ed utile per ridurre al minimo il numero di vittime delle malattie veneree. Ad uno che già da cardinale rompeva i coglioni al mondo - lasciando intravedere già quale fosse la sua filosofia - e da papa si è già dimenticato le prime timide aperture al mondo da parte del suo fresco predecessore Giovanni Paolo II, vengono in mente ogni giorno tante di quelle boutade da fare invidia ai cabarettisti di Zelig.
Ma dove se le inventa? Dove trova il coraggio di ingannare le coscenze andando contro le basi della reale conoscenza (scientifica) e incitando al suicidio (diretto o indiretto) milioni di persone?
Probabilmente deve sentirsi meglio, una volta che quei poveracci che, per ignoranza o per paura, decidono di dargli retta: poco importa se andranno incontro a morte certa una volta infettati dall'HIV... Non solo tocca sorbirsi il sabotaggio del referendum sulle cellule staminali di pochi anni fa, non solo tocca ascoltare l' impudenza con cui cercano di imporre le loro idee medievali ed invadere la sfera politica (già abbastanza marcia per conto suo) che non è minimamente di loro competenza, non solo tormentano le coscienze come nel caso Englaro, non solo tocca sentire incitamenti all'umiltà da chi va in giro indossando abiti costosi, non solo dicono di aprire ai clandestini (a proposito, perchè non li mettiamo tutti in Vaticano?) mentre in Italia quello della sicurezza è uno dei problemi più urgenti da risolvere, non solo qualcuno di loro arriva a negare una delle peggioriinfamie del secolo scorso come l' olocausto, non solo... Beh, potrei andare avanti così per giorni. L'incazzatura resta.

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Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."