sabato 14 agosto 2010

W LE FERIE

Tempo di ferie, finalmente. Anche per me. Un paio di settimane senza stare a preoccuparsi della sveglia, degli orari dei treni e delle pratiche edilizie che continuano ad affluire sulla mia scrivania, rimasta temporaneamente incustodita.
Ieri mattina ho lasciato un messaggio alla signora delle pulizie, chiedendole di lasciare chiuse le finestre dell' ufficio, in modo da evitare di ritrovarlo allagato tra qualche giorno a causa dei nuovi improvvisi temporali estivi. Ci sentiamo prossimamente, mondo... Buone ferie a tutti

domenica 8 agosto 2010

LA TEMPESTA DI SABBIA

In tutta onestà, la situazione caotica che tanto mi confondeva e causava quel fortissimo turbamento che scombussolava la mia "strumentazione interiore", grazie al Cielo è andata attenuandosi dopo un chiarimento diretto nel pomeriggio di venerdì scorso. Ma se, al termine della settimana scorsa la sensazione che avevo nelle ossa e nell' anima era quella di essere stato vittima di un bombardamento a tappeto (magari dopo un raid aereo americano) ed il dolore che ne ricavavo era quello di un reduce da ustioni a base di Napalm, adesso in verità mi sembra più che altro di averla scampata dopo una brutta tempesta di sabbia in pieno deserto. Forse si vive di illusioni e magari 3/4 della nostra vita trascorre così, chissà. Di questo non ho certezza assoluta.
Oggi ho una piccola "ricaduta" a livello di umore, stato d' animo o come lo si voglia chiamare: è il momento peggiore senza ombra di dubbio. In questo momento, mi sembra di sentire tutto il dolore del mondo, ed io ne sono la cassa di risonanza. Speriamo che anche oggi tutto si riduca nei termini e, al massimo, si possa parlare di una tremenda "tempesta di sabbia" alle spalle...

giovedì 5 agosto 2010

ANCHE OGGI...CLIMA PAZZO !

Sinceramente quella di oggi sembra proprio una giornata da dimenticare, almeno dal punto di vista delle condizioni meteo. Guardando al di fuori della finestra, vedendo quelle immense nubi che oscurano il cielo e minacciano di vomitarti addosso tutta l’ acqua del cielo, non c’ è da stupirsi neppure troppo se perfino gli uccelli si rifiutano di librarsi in volo e preferiscono starsene buoni buoni al riparo sotto la grondaia degli edifici. Manca tremendamente la luce solare, quella stessa che, nell’ eccesso, diventa fastidio e tormento. Ma è pur sempre meglio tutto ciò piuttosto che vivere una giornata che immalinconirebbe anche un licantropo idrofobo. Siamo nel primo pomeriggio e fuori è già buio, nemmeno ci fosse in corso un’ eclisse solare; non sembra proprio che il tempo voglia cambiare, questo ormai l’ ho capito.

lunedì 2 agosto 2010

TURBAMENTO...

E’ già da qualche giorno che ho la non proprio felice sensazione di camminare sull’ orlo dell’ inferno. Ma la cosa peggiore (come se tale percezione emotiva non fosse già di per sé abbastanza tosta..!) è che non riesco a capire quale sia la direzione della salvezza, quella verso cui indirizzare tutti i miei sforzi alla ricerca di una soluzione a questo disagio. Non voglio fare l’ ermetico, l’ enigmista e nemmeno seminare una cortina fumogena intorno a me. In questo momento è la sensazione reale che sto provando, un’ angoscia nei confronti del futuro che è impossibile da scrutare. Il cuore è devastato quanto la mente, dopo che entrambi si sono azzuffati per giorni tentando di prevalere l’ uno sull’ altra. Non so di preciso che mi stia accadendo. O meglio, forse lo so e sto cercando di esorcizzare la paura di perdere del tutto la rotta, che si mantiene sempre più a stento nella burrasca che mi sono creato con le mie stesse mani… Boh, vediamo come finisce stavolta.

Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."