sabato 2 luglio 2011

IL CALCIO... DI UNA VOLTA, QUELLO SI' CHE ERA BELLO !!!!

Ricordo con tanta, tantissima nostalgia i miei primi calci ad un pallone. Non ero destinato ad una carriera da calciatore nè professionista nè dilettante, ma questo non mi impediva fin da bambino di perdere ore ed ore allenandomi da solo a palleggiare nel cortile sotto casa (e meno male che a quei tempi abitavo ancora in una casa indipendente e non in condominio). Tanto era l' amore profondo che nutrivo per quello sport che - oltre ad acquistare puntualmente ogni settima il Guerin Sportivo - non passava domenica sera che il sottoscritto non studiasse tutti i gol e le azioni spettacolari avvenute nel corso del pomeriggio: i giorni seguenti studiavo cassette e cassette al videoregistratore per studiare i movimenti dei calciatori che più mi piacevano, oltre a cogliere meglio le sfumature ed i dettagli che magari mi erano sfuggiti la prima volta. I miei eroi sportivi erano i Grandi della Nazionale italiana che vinsero la Coppa del Mondo del 1982 nei MOndiali di Spagna.
Paolo Rossi, Antognoni, Collovati, Tardelli, Cabrini, Zoff e tutti gli altri vinsero i Mondiali proprio il giorno del mio compleanno (l' 11 luglio del 1982 io compivo 6 anni) e già questo mi sembrava uno straordinario punto di contatto con quel mondo, quasi da predestinato.
Niente di tutto questo, ma l' amore per quel mondo fantastico era proprio inevitabile. Nonostante la pessima pagina dello scandalo del calcio-scommesse agli inizi degli anni '80, a quei tempi si poteva parlare di un calcio più pulito almeno a livello di valori, senza giocatori strapagati e vanagloriosi, molti meno miliardi da sprecare in lussi, senza diritti tv e quante altre stronzate che hanno messo in campo per soddisfare la propria avidità.
Da molti, troppi anni il calcio non mi piace più. Non ho mai voluto stipulare un abbonamento per la Pay-tv e non guardo partite, visto che non mi trasmetterebbero quelle emozioni che mi davano gli eroi di una volta. E mi resta solo un senso di repulsione, di rigetto, per quel bellissimo amore adolescenziale provato nei confronti di quello che un tempo era lo sport più bello del mondo.

Nessun commento:

Posta un commento

COMMENTS:

Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."