venerdì 12 luglio 2013

TRUCCHETTO: AGGIUNGERE UNA GOCCIA DI ALCOOL AI VOSTRI COLORI ACRILICI

Se volete ottenere dei buoni risultati quando create i vostri custom, è fondamentale riservare molta attenzione alla fase di riverniciatura del vostro personaggio. 
Considerando la medio-bassa qualità delle plastiche che compongono la struttura delle action figures più recenti (dieci-venti anni fa anche i produttori di giocattoli hanno cominciato a risentire degli aumenti del costo del petrolio), è consigliabile utilizzare i colori acrilici per ripitturare completamente i vostri giocattoli.
Infatti questo tipo di vernice è la più adatta in tal senso, essendo diluibile in acqua ed avendo tempi di asciugatura molto veloci (pochi minuti).
Assolutamente da evitare gli smalti, che richiedono moooolto più tempo per seccarsi (a volte anche fino ad una settimana!) e - addirittura - su certi tipi di plastica non si asciugano praticamente mai, non riuscendo a completare il processo chimico come invece avviene nel caso degli acrilici.
Inoltre il puzzo del diluente non è certo dei più gradevoli (acquaragia) ed i vapori da respirare non sono certo dei più salutari...
Tornando agli acrilici, è della massima importanza prestare attenzione alla diluizione corretta di questo tipo di vernice.
Come detto, sono colori che si diluiscono con semplicissima acqua di rubinetto, nonostante le case produttrici cerchino sempre di appioppare costosissimi e "miracolosi" diluenti appositamente progettati (!).
In verità, vi consiglio di non farvi fregare e di impiegare semplicemente l' acqua.
Tutt' al più - e qui sta il trucco - vi consiglio  di aggiungere una o più gocce di alcool (sì, quello rosso che "brucia" sulle ferite aperte) per rendere la vernice ancora più scorrevole sull' oggetto che state pitturando.
E soprattutto, se mescolerete bene acqua/vernice/alcool,  questa vernice diluita vi lascerà molto soddisfatti, con una superficie molto più liscia e curata che con una diluizione standard ad acqua semplice.

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Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."