mercoledì 9 maggio 2012

MA L' ANIMA NON MUORE MAI...

 Seppure pesantemente sbiadita dal trascorrere del tempo e dell' azione di vento, pioggia e sole, è ancora possibile notare la traccia di quella vecchia (o meglio, "antica") scritta a vernice che da tempo immemorabile, sul lato Nord del muro di cinta del cimitero comunale (proprio a fianco del chiosco dei fiorai) di Pietrasanta, accoglie i visitatori del camposanto versiliese.

Una frase bellissima, che arriva al cuore prima ancora che uno abbia terminato di leggerla: "Ma l' anima non muore mai". Quella scritta l' ho sempre vista, fin da bambino, ed ignoro l' epoca e, a maggior ragione, la mano che abbia scritto sulla pietra quelle parole piene di sentimento. Una mano, un pennello ed una pietra hanno sicuramente tracciato una via di speranza - sia per tutti coloro i quali sono sepolti all' interno del cimitero pietrasantino, sia per i parenti afflitti riamsti in vita a piangere la prematura scomparsa dei propri cari - che possa almeno attenuare almeno in parte il dolore della ineluttabile morte. Come già detto, ignoro l' autore di quella scritta dolce e consolatoria, ma continuo a mantenere l' idea pazza e romantica che in realtà sia stata opera di un angelo sceso dal paradiso appositamente a consolare i parenti dei defunti...

Nessun commento:

Posta un commento

COMMENTS:

Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."