venerdì 19 agosto 2011

AVREI PREFERITO GOZILLA.....

Mah... A forza di vedere i cartoni animati, da bambino temevo ragionevolmente che la terra sarebbe stata prima o poi invasa da schiere di mostruosi robot invasori o da spaventose creature aliene decise a schiavizzare l' umanità o, nel caso peggiore, di cancellare il genere umano dall' universo. Beh, mi ricordo ancora che mi si gelava il sangue nelle vene quando vedevo i fotogrammi del primo vecchio Gozilla (prodotto negli anni '50?) e non avrei proprio saputo dove nascondermi nell' eventualità che quel famelico lucertolone avesse deciso di venire in Toscana, dalle mie parti.
Va detto che, all' inizio degli anni '80, quando si parlava dell' imminente arrivo del nuovo millennio, pensando al 2000 moltissimi ipotizzavano - tanto per fare un esempio - che al posto delle automobili nelle città avrebbero circolato dei dischi volanti o comunque altrettanto originali, stravagantissimi e futuristici veicoli.
Niente di tutto questo, come ben sappiamo.
Nemmeno per quanto riguarda la fantasiosa invasione da parte degli alieni (!!!!!) ma in compenso per quanto riguarda la realtà, nel senso che mai e poi mai avrei immaginato che la mia amata patria sarebbe stata violentata da un regime corrotto e guidato da farabutti senza scrupoli, avidi e senza moralità, collusi con la criminalità organizzata e malvagi esponenti della massoneria (se esiste un Dio, che li maledica tutti).
Al giorno d' oggi, facendo un bilancio sereno ed accurato, a pensare ai danni che questi bastardi hanno fatto a me ed a tutta la povera gente di questo paese, avrei preferito un' invasione aliena o l' arrivo di Gozilla...

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Dai "Carmina Burana":

"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."