Io sono convinto che, a differenza di quello che vogliono farci credere, noi Italiani abbiamo una forte coscienza nazionale che, seppure messa a dura prova dai problemi della vita quotidiana, si risveglia sempre nei momenti critici e di difficoltà estrema. Dello sport non me ne importa, parlo delle vere situazioni tragiche come lutti, stragi, catastrofi naturali, e quant' altro.
Il vero problema è che da anni sistono razzisti come quelli di un certo famigerato partito - che tra l' altro si trova attualmente pure al governo - che fanno ipocritamente leva su antichi problemi che affliggono la gente comune. Questi problemi, che vengono colpevolmente strumentalizzati da questi beceri, ignoranti e razzisti politici, saranno sbandierati solamente per arruolare ingenui miliziani che credono di trovare i paladini del proprio ideale (?) secessionista. Purtoppo questi sempliciotti non hanno ancora capito che essi stessi rappresentano delle pedine di scarso valore sulla scacchiera di un gioco di potere molto più grande di quanto possano immaginare. E che la loro utilità è funzionale solamente per arrivare agli interessi strettamente personali (soldi e potere) dei trogloditi che li rappresentano in politica.
Raimondo Rossi Custom Toys, italian customizer of action figures. Dioramas, scratchbuildings and much more cool stuff....! And unofficial crazy GI Joe dio-stories maker!
mercoledì 27 luglio 2011
lunedì 25 luglio 2011
UN MOMENTO DI RELAX
Eccomi qua, in tutto il mio splendore, mentre mi impossesso del tavolo della cucina (approfittando dell' assenza di moglie e figlie che sono andate al mare) e mi metto a pasticciare con i colori a tutto relax !!!!!
Da notare l' avvolgibile totalmente abbassato per impedire al sole di entrare all' interno della cucina ! Ecco, devo confessare che sono un vampiro a tutti gli effetti...
Da notare l' avvolgibile totalmente abbassato per impedire al sole di entrare all' interno della cucina ! Ecco, devo confessare che sono un vampiro a tutti gli effetti...
venerdì 22 luglio 2011
MALINCONIA
Ci sono quelle giornate nere in cui vorresti urlare - come fa Eugenio Finardi - "Extraterrestre, portami via, voglio una stella che sia tutta mia..." perchè non c' è niente che ti vada a genio; ovunque ti volti, nulla ti riesce a dare una ragione minima di ottimismo. Il lavoro che non c' è (e non si riesce a trovare); lo spazio in casa che è inesistente, visto che poi si impiega più tempo a riordinare gli attrezzi che non a creare qualcosa; il computer che fa i capricci e minaccia di andarsene in ferie a tempo indeterminato; gli oggetti in disordine perenne sulla scrivania che avrebbero bisogno di un minimo di attenzione... E poi, se guardi all' esterno dalla finestra, poco t' importa che fuori ci sia il sole o la pioggia, il sereno o il maltempo, perchè tanto quello che conta è ciò che percepisci all' interno del cuore, dove il paesaggio è simile a quella nebbiosa brughiera inglese al tramonto.
Poi arrivano le mie monellacce a coinvolgermi nei loro giochi e così mando affanculo la malinconia almeno per un po'.
Poi arrivano le mie monellacce a coinvolgermi nei loro giochi e così mando affanculo la malinconia almeno per un po'.
giovedì 21 luglio 2011
venerdì 15 luglio 2011
AL DIAVOLO CHI DICE CHE GLI ITALIANI NON VOGLIONO PIU' FARE CERTI LAVORI
Scusate la volgarità che inevitabilmente stento a trattenere ingabbiata e fuoriesce ad imbrattare la strada della decenza e della pudicizia, ma l' argomento che vado oggi ad affontare mi colpisce visceralmente e non riesco a trattenere quella rabbia furiosa che vorrebbe abbattersi con furia di un maremoto sulle teste di quei soliti parassiti che affollano i palazzi di governo, parlamento, senato, regioni, province, comuni, comunità montane, consigli di amministrazione, etc.
Il mio sfogo di oggi ha come obiettivo tutta quella serie di inutili personaggi che, tra una cazzata e l' altra, ama mettere la ciliegina sulla torta sulla sua già inutile discussione. "Gli italiani non vogliono più fare certi lavori", dicono loro con quell' aria di saccenza che in realtà sottende il nulla. Vorrei vedere quanti di loro si sono mai "abbassati" a cercare lavoro in un cantiere edile qualsiasi, anche quello a pochi passi da casa propria. Magari si sarebbero sentiti rispondere dall' italianissimo titolare dell' impresa edile "no, grazie, mi dispiace. A me conviene assumere solo stranieri, li pago una cavolata e non si lamentano praticamente mai...".
Capito l' antifona? Non crediate che la situazione sia migliore per quanto riguarda i lavori più umili in altri settori, tipo quello turistico o la ristorazione. Provate a chiedere lavoro come lavapiatti in un ristorante, in una taverna, un pub, o in una bettola qualsiasi di quarto ordine. Niente da fare, a meno che non abbiate i benefici di legge degli apprendisti - che vengono sfruttati almeno quanto gli stranieri - oppure altre scappatorie legali che finiscono come sempre per arricchire e i soliti schifosissimi ladri che sguazzano nel mondo dell' imprenditoria italiana. L' immensa avidità di questi porci non ha limiti, ti chiedono di lavorare senza sosta, di fare il triplo di quello che le tue normali mansioni richiederebbe, di essere sempre formalissimo e di andare in bagno il meno possibile. Però quasi sempre dimenticano di applicare tanta pignoleria nei confronti di sè stessi, quando si tratta di pagare i propri dipendenti.
Ecco, il dipendente perfetto, per loro, deve lavorare gratis. Questo è il loro dogma. Ed a questo io rispondo perentoriamente: "Col cazzo. Se devo lavorare gratuitamente, piuttosto vado a fare vero volontariato e mi metto ad aiutare chi ha veramente bisogno. Non voglio contribuire ad arricchire chi mi vede solo come un animale da soma, da non rispettare e senza diritti".
Non posso fare a meno di incazzarmi su questo tema. Io ho sempre lavorato, anche durante gli studi alle superiori. Facevo il cameriere nel finesettimana (per cinquanta, massimo centomila vecchie lire della vecchia moneta). Ho lavorato per intere stagioni estive a Marina di Pietrasanta, ancora come cameriere presso una nota pizzeria, sia prima che dopo il diploma. Eh già, perchè tanto si sente sempre qualche testa di cazzo che ama ripetere che "gli italiani non vogliono più fare certi lavori". A tal proposito, se io avessi il potere e la facoltà di riscrivere il codice penale, sicuramente punirei questi ciarlatani ponendoli una palla al piede e costringendoli ai lavori forzati a tempo indeterminato. E magari impiegherei questi scansafatiche di professione a costruire autostrade, ponti e tutte quelle infrastrutture che mancano a questa nostra nostra amata e violentata nazione. Stuprata da questi ladri inetti che ci governano e NON ci rappresentano. E quando ci indignamo per le porcate che combinano quotidianamente e sistematicamente ai nostri danni, è proprio perchè noi, gente onesta e dalla morale cristallina, NON SIAMO COME LORO. Noi ci ammaziamo di lavoro anche quando restiamo a casa disoccupati, noi sappiamo fare i salti mortali anche senza risorse e riusciamo a mantenere a galla che, se fosse per loro, sarebbe già affondata da decenni.
Oltre che alle mie esperienze di lavoro giovanili da cameriere, in attesa del posto da impiegato - per il quale aveva studiato a scuola ed aveva conseguito meritatamente l' ambito titolo - il sottoscritto si era riciclato a fare pure il guardiano notturno, il portiere d' albergo, il magazziniere,il rappresentante, il pizzaiolo, l' operaio in un laboratorio di marmo,il buttafuori, l' addetto alla sicurezza a bordo delle navi da crociera, e molto altro. Al mio curriculum viate manca solamente il profilo di "domatore di leoni" e di "sirena umana sulle autoambulanze". Il bello (si fa per dire) era che lavoravo o in nero o con altri contratti fasulli - che avvantaggiavano solamente l' imprenditore e quando andava bene mi lasciavano in tasca solo quei miseri spiccioli previsti dai contratti nazionali. Sul fatto che poi mi avessero assicurato meno della metà dei giorni che avevo effettivamente lavorato, stendiamo un velo pietoso.
La mia formazione da geometra e disegnatore CAD me la sono dovuta costruire successivamente - sempre con contratti del menga, dal co.co.co. al chichirichì - attraverso aziende ridicole condotte da altri farabutti, imprenditori di mezzatacca che ti assumevano per mettere le mani sui soldi erogati da organi istituzionali e poi, una volta presi i soldi, ti licenziavano e facevano fallire l' azienda. Per poi ricominciare il giochino perverso, all' infinito.
Mi sono dovuto mettere a studiare tonnellate di videotutorial e manuali di disegno Autocad 3D in maniera da riqualificarmi ed aumentare il livello della mia preparazione, per lavorare come disegnatore meccanico ed arrivando fino a lavorare come geometra nell' ufficio tecnico del Comune di Empoli. Peccato che fosse un contratto precario, non potevano prorogare ulteriormente il mio contratto, perchè sarebbero stati costretti ad assumermi a tempo indeterminato. Ma tant' è. UN' odissea spaventosa, e poi mi tocca sentire cazzate del tipo "gli italiani non vogliono più fare certi lavori".
Pensateci un po': come mai queste frasi non vengono mai dette dalla gente comune, dai poveretti che affrontano la realtà di tutti i giorni?
Io per soldi faccio di tutto (a parte fare il criminale, a questo ci pensa lo stato, anche la sagoma al poligono di tiro. Ma i soldi devono essere sicuri e soprattutto il rispetto mi deve essere garantito, nella stessa maniera e nella stessa misura in cui io lo dò.
Ricordo ancora con malinconia ed amarezza, tanto per fare un esempio, il periodo prematrimoniale (circa una decina di anni fa) una di quelle volte in cui, sapendo da terzi che il mio contratto non sarebbe stato rinnovato, cominciai a stampare curriculum cartacei ed iniziai a camminare, sotto il sole di giugno e luglio, distribuendo curricula porta a porta, azienda per azienda, partendo dalla zona dell' Obelisco a Massa e attraversando a piedi tutta la zona indusgtriale, colonizzando la ex-Dalmine e percorrendo la Via Dorsale fino adarrivare ad Avenza. Ed i giorni, le settimane, i mesi a seguire... anche di peggio. Sforzi disumani alimentati da una energia che non so nemmeno da dove provenga, forse dal mio cuore, forse dall' idea doi poter cambiare il mondo nostante tutto volesse sembrare il contrario.
Ovviamente fu come seminare nella sabbia, fu una fatica vana, ma rifarei tutto quelloo che ho fatto proprio perchè sono a posto con la mia coscienza e so di avere fatto tutto - anzi, molti di più - di quello che si poteva umanamente fare.
Potrei creare l' atlante illustrato degli stronzi, una mappa accurata e dettagliatissima stile guida MIchelin, che però dedicherei ai peggiori pezzi di merda che ho incontrato nella zona da Viareggio a La Spezia da quando sono entrato (?) nel mondo del lavoro.
A mia sorella, che ha conseguito un attestato da parrucchiera, avevano proposto un contratto a tempo indeterminato, COSTRINGENDOLA, PERO', A FIRMARE ANCHE LE PROPRIE DIMISSIONI, in maniera stessa che quel criminale del datore di lavoro avrebbe potuto mandarla via in qualsiasi momento. Perchè nessuna tv e nessuna trasmissione dice mai queste cose? Perchè si sente dire solo che gli italiani non vogliono fare certi lavori?
E schiumo ancora di rabbia come un pitbull inferocito, quando sento degli idioti in tv che cercano di farmi il lavaggio del cervello, dicendomi che i posti di lavoro sono in aumento. Razza di somari, dico io, anche alle elementari la maestra ci insegnava a non sommare mai le mele con le pere, e voi mettete insieme le statistiche del lavoro stabile accorpandolo alla realtà effimera e precarissima del mondo dell' interinale e dei lavori tipo call-center? Ma andate al diavolo! Anzi, prima andate a lavorare. E quando si sarà conclusa la vostra inutile, inetta, ladra e maledetta esistenza, potrete andare all' inferno. Dove i diavoli vi faranno lavorare all' infinito, recuperando anche il tempo perso.
Il mio sfogo di oggi ha come obiettivo tutta quella serie di inutili personaggi che, tra una cazzata e l' altra, ama mettere la ciliegina sulla torta sulla sua già inutile discussione. "Gli italiani non vogliono più fare certi lavori", dicono loro con quell' aria di saccenza che in realtà sottende il nulla. Vorrei vedere quanti di loro si sono mai "abbassati" a cercare lavoro in un cantiere edile qualsiasi, anche quello a pochi passi da casa propria. Magari si sarebbero sentiti rispondere dall' italianissimo titolare dell' impresa edile "no, grazie, mi dispiace. A me conviene assumere solo stranieri, li pago una cavolata e non si lamentano praticamente mai...".
Capito l' antifona? Non crediate che la situazione sia migliore per quanto riguarda i lavori più umili in altri settori, tipo quello turistico o la ristorazione. Provate a chiedere lavoro come lavapiatti in un ristorante, in una taverna, un pub, o in una bettola qualsiasi di quarto ordine. Niente da fare, a meno che non abbiate i benefici di legge degli apprendisti - che vengono sfruttati almeno quanto gli stranieri - oppure altre scappatorie legali che finiscono come sempre per arricchire e i soliti schifosissimi ladri che sguazzano nel mondo dell' imprenditoria italiana. L' immensa avidità di questi porci non ha limiti, ti chiedono di lavorare senza sosta, di fare il triplo di quello che le tue normali mansioni richiederebbe, di essere sempre formalissimo e di andare in bagno il meno possibile. Però quasi sempre dimenticano di applicare tanta pignoleria nei confronti di sè stessi, quando si tratta di pagare i propri dipendenti.
Ecco, il dipendente perfetto, per loro, deve lavorare gratis. Questo è il loro dogma. Ed a questo io rispondo perentoriamente: "Col cazzo. Se devo lavorare gratuitamente, piuttosto vado a fare vero volontariato e mi metto ad aiutare chi ha veramente bisogno. Non voglio contribuire ad arricchire chi mi vede solo come un animale da soma, da non rispettare e senza diritti".
Non posso fare a meno di incazzarmi su questo tema. Io ho sempre lavorato, anche durante gli studi alle superiori. Facevo il cameriere nel finesettimana (per cinquanta, massimo centomila vecchie lire della vecchia moneta). Ho lavorato per intere stagioni estive a Marina di Pietrasanta, ancora come cameriere presso una nota pizzeria, sia prima che dopo il diploma. Eh già, perchè tanto si sente sempre qualche testa di cazzo che ama ripetere che "gli italiani non vogliono più fare certi lavori". A tal proposito, se io avessi il potere e la facoltà di riscrivere il codice penale, sicuramente punirei questi ciarlatani ponendoli una palla al piede e costringendoli ai lavori forzati a tempo indeterminato. E magari impiegherei questi scansafatiche di professione a costruire autostrade, ponti e tutte quelle infrastrutture che mancano a questa nostra nostra amata e violentata nazione. Stuprata da questi ladri inetti che ci governano e NON ci rappresentano. E quando ci indignamo per le porcate che combinano quotidianamente e sistematicamente ai nostri danni, è proprio perchè noi, gente onesta e dalla morale cristallina, NON SIAMO COME LORO. Noi ci ammaziamo di lavoro anche quando restiamo a casa disoccupati, noi sappiamo fare i salti mortali anche senza risorse e riusciamo a mantenere a galla che, se fosse per loro, sarebbe già affondata da decenni.
Oltre che alle mie esperienze di lavoro giovanili da cameriere, in attesa del posto da impiegato - per il quale aveva studiato a scuola ed aveva conseguito meritatamente l' ambito titolo - il sottoscritto si era riciclato a fare pure il guardiano notturno, il portiere d' albergo, il magazziniere,il rappresentante, il pizzaiolo, l' operaio in un laboratorio di marmo,il buttafuori, l' addetto alla sicurezza a bordo delle navi da crociera, e molto altro. Al mio curriculum viate manca solamente il profilo di "domatore di leoni" e di "sirena umana sulle autoambulanze". Il bello (si fa per dire) era che lavoravo o in nero o con altri contratti fasulli - che avvantaggiavano solamente l' imprenditore e quando andava bene mi lasciavano in tasca solo quei miseri spiccioli previsti dai contratti nazionali. Sul fatto che poi mi avessero assicurato meno della metà dei giorni che avevo effettivamente lavorato, stendiamo un velo pietoso.
La mia formazione da geometra e disegnatore CAD me la sono dovuta costruire successivamente - sempre con contratti del menga, dal co.co.co. al chichirichì - attraverso aziende ridicole condotte da altri farabutti, imprenditori di mezzatacca che ti assumevano per mettere le mani sui soldi erogati da organi istituzionali e poi, una volta presi i soldi, ti licenziavano e facevano fallire l' azienda. Per poi ricominciare il giochino perverso, all' infinito.
Mi sono dovuto mettere a studiare tonnellate di videotutorial e manuali di disegno Autocad 3D in maniera da riqualificarmi ed aumentare il livello della mia preparazione, per lavorare come disegnatore meccanico ed arrivando fino a lavorare come geometra nell' ufficio tecnico del Comune di Empoli. Peccato che fosse un contratto precario, non potevano prorogare ulteriormente il mio contratto, perchè sarebbero stati costretti ad assumermi a tempo indeterminato. Ma tant' è. UN' odissea spaventosa, e poi mi tocca sentire cazzate del tipo "gli italiani non vogliono più fare certi lavori".
Pensateci un po': come mai queste frasi non vengono mai dette dalla gente comune, dai poveretti che affrontano la realtà di tutti i giorni?
Io per soldi faccio di tutto (a parte fare il criminale, a questo ci pensa lo stato, anche la sagoma al poligono di tiro. Ma i soldi devono essere sicuri e soprattutto il rispetto mi deve essere garantito, nella stessa maniera e nella stessa misura in cui io lo dò.
Ricordo ancora con malinconia ed amarezza, tanto per fare un esempio, il periodo prematrimoniale (circa una decina di anni fa) una di quelle volte in cui, sapendo da terzi che il mio contratto non sarebbe stato rinnovato, cominciai a stampare curriculum cartacei ed iniziai a camminare, sotto il sole di giugno e luglio, distribuendo curricula porta a porta, azienda per azienda, partendo dalla zona dell' Obelisco a Massa e attraversando a piedi tutta la zona indusgtriale, colonizzando la ex-Dalmine e percorrendo la Via Dorsale fino adarrivare ad Avenza. Ed i giorni, le settimane, i mesi a seguire... anche di peggio. Sforzi disumani alimentati da una energia che non so nemmeno da dove provenga, forse dal mio cuore, forse dall' idea doi poter cambiare il mondo nostante tutto volesse sembrare il contrario.
Ovviamente fu come seminare nella sabbia, fu una fatica vana, ma rifarei tutto quelloo che ho fatto proprio perchè sono a posto con la mia coscienza e so di avere fatto tutto - anzi, molti di più - di quello che si poteva umanamente fare.
Potrei creare l' atlante illustrato degli stronzi, una mappa accurata e dettagliatissima stile guida MIchelin, che però dedicherei ai peggiori pezzi di merda che ho incontrato nella zona da Viareggio a La Spezia da quando sono entrato (?) nel mondo del lavoro.
A mia sorella, che ha conseguito un attestato da parrucchiera, avevano proposto un contratto a tempo indeterminato, COSTRINGENDOLA, PERO', A FIRMARE ANCHE LE PROPRIE DIMISSIONI, in maniera stessa che quel criminale del datore di lavoro avrebbe potuto mandarla via in qualsiasi momento. Perchè nessuna tv e nessuna trasmissione dice mai queste cose? Perchè si sente dire solo che gli italiani non vogliono fare certi lavori?
E schiumo ancora di rabbia come un pitbull inferocito, quando sento degli idioti in tv che cercano di farmi il lavaggio del cervello, dicendomi che i posti di lavoro sono in aumento. Razza di somari, dico io, anche alle elementari la maestra ci insegnava a non sommare mai le mele con le pere, e voi mettete insieme le statistiche del lavoro stabile accorpandolo alla realtà effimera e precarissima del mondo dell' interinale e dei lavori tipo call-center? Ma andate al diavolo! Anzi, prima andate a lavorare. E quando si sarà conclusa la vostra inutile, inetta, ladra e maledetta esistenza, potrete andare all' inferno. Dove i diavoli vi faranno lavorare all' infinito, recuperando anche il tempo perso.
giovedì 14 luglio 2011
BASTA LAURENTI E BONOLIS !
Questa è un' opinione mia, personale. Che non vuole essere offensiva nei confronti dei diretti interessati e della loro carriera televisiva. Però, detto questo... ADESSO BASTA!
Non ci posso fare niente. Sarò anche l' unica persona in tutto il mondo a pensarla così, ma non riesco proprio a pensare diversamente. Io non sopporto Bonolis e Laurenti. Cosa ci volete fare? Quando vedo loro, mi viene istintivo di cambiare canale. Saranno anche bravissimi (per gli altri), forse molto sopravvalutati (per me). Opinioni personali.
E' un' antipatia che proprio non riesco a sopprimere. Dopo essere stato costretto dai pubblicitari della Lavazza a sorbirmi centinaia di stupidi siparietti e scene assurde che farebbero piangere anche i bambini delle scuole elementari, non ne posso
proprio più.
La Lavazza farebbe sicuramente meglio a mandare in onda le recite della scuola materna, piuttosto che straziare la gente con questi sketch insulsi e senza sapore. E' una tortura per la mia mente e per il mio cervello, quella serie di battute che - secondo loro - rappresenta la quinta essenza della comicità e della simpatia. Con me, vi garantisco, l' effetto è assolutamente contrario. Provo repulsione sia per i prodotti che essi pubblicizzano che per le trasmissioni condotte da loro. Ripeto, non ci posso fare niente.
Quella sorta di comicità (?) imposta dall' alto, sinceramente mi irrita e mi disgusta terribilmente. Una simpatia forzata, che ti vuole far ridere raschiando il barile ma senza quella linfa magica e spontanea dei veri comici, quelli che fanno ridere senza starci a pensare su e senza gag arrugginite che fanno solo venire tristezza.
Ogni volta che sento uno spot di Laurenti e Bonolis, cerco rapidamente il telecomando e cambio canale con la stessa velocità di un respiro. Ve l' ho detto, non li sopporto più. E rimpiango i tempi in cui a fare la pubblicità della Lavazza
era il grande Nino Manfredi, con il celebre slogan "più lo mandi giù e più ti tira su". Al contrario di certi spot.
Non ci posso fare niente. Sarò anche l' unica persona in tutto il mondo a pensarla così, ma non riesco proprio a pensare diversamente. Io non sopporto Bonolis e Laurenti. Cosa ci volete fare? Quando vedo loro, mi viene istintivo di cambiare canale. Saranno anche bravissimi (per gli altri), forse molto sopravvalutati (per me). Opinioni personali.
E' un' antipatia che proprio non riesco a sopprimere. Dopo essere stato costretto dai pubblicitari della Lavazza a sorbirmi centinaia di stupidi siparietti e scene assurde che farebbero piangere anche i bambini delle scuole elementari, non ne posso
proprio più.
La Lavazza farebbe sicuramente meglio a mandare in onda le recite della scuola materna, piuttosto che straziare la gente con questi sketch insulsi e senza sapore. E' una tortura per la mia mente e per il mio cervello, quella serie di battute che - secondo loro - rappresenta la quinta essenza della comicità e della simpatia. Con me, vi garantisco, l' effetto è assolutamente contrario. Provo repulsione sia per i prodotti che essi pubblicizzano che per le trasmissioni condotte da loro. Ripeto, non ci posso fare niente.
Quella sorta di comicità (?) imposta dall' alto, sinceramente mi irrita e mi disgusta terribilmente. Una simpatia forzata, che ti vuole far ridere raschiando il barile ma senza quella linfa magica e spontanea dei veri comici, quelli che fanno ridere senza starci a pensare su e senza gag arrugginite che fanno solo venire tristezza.
Ogni volta che sento uno spot di Laurenti e Bonolis, cerco rapidamente il telecomando e cambio canale con la stessa velocità di un respiro. Ve l' ho detto, non li sopporto più. E rimpiango i tempi in cui a fare la pubblicità della Lavazza
era il grande Nino Manfredi, con il celebre slogan "più lo mandi giù e più ti tira su". Al contrario di certi spot.
mercoledì 13 luglio 2011
E.R. - MEDICI IN PRIMA MEDIA
Ogni giorno rimango sempre più sconcertato dai tanti casi di malasanità che colpiscono il nostro paese. Per scrivere in maniera esauriente su questo argomento si potrebbe realizzare una mastodontica enciclopedia in stile Treccani, ma forse non basterebbe nemmeno. Da bambino sentivo molti anziani che temevano i reparti ospedalieri nemmeno fossero i gironi dell' inferno dantesco, preferendo tenersi i propri dolori piuttosto che affidarsi alle cure dei sanitari dei nosocomi. nella mia tenera ingenuità, ho sempre pensato che tali anziani esagerassero non poco, magari a causa della mancanza di conoscenza dei progressi della medicina moderna e dello straordinario sviluppo della tecnologia chirurgica in tutte le applicazioni. Una sorta di ingenuo pregiudizio impediva loro di affidarsi alle cure dei medici e, senza alcuna apparente ragione, di morire piuttosto che entrare in ospedale. Chissà, ora come ora, mi viene da pensare che avessero ragione loro.
Cosa direbbero quei benedetti anziani - la maggior parte dei quali purtroppo non è più tra noi - se vedessero ciò che avviene adesso?
Non solo gli episodi di malasanità si sono moltiplicati in maniera esponenziale dagli anni loro, ma risulta anche impossibile giustificare con il classico errore umano ciò che riescono a combinare i cosiddetti camici bianchi.
Organi sani esportati dai pazienti, organi infetti da HIV impiantati in pazienti sani; garze dimenticate all' interno della pancia del poveretto; azoto (invece che ossigeno) somministrato alle partorienti; infezioni a raffica; setticemie; interventi di banale appencicite trasformati in tragedie inspiegabili; diagnosi sbagliate clamorosamente e con conseguenze quasi sempre inevitabilmente fatali.
E molti altri episodi che non cito - ma sarebbe giusto farlo - per motivi di tempo e spazio.
Per carità, tutti sbagliamo, nella vita quotidiana e nel lavoro, qualsiasi mestiere o professione sia il nostro. A seconda della situazione, riceviamo memorabili cazziatoni o malediciamo la nostra sbadataggine o proviamo a rimediare al nostro errore. Eh già, perchè quello del medico non è un mestiere qualunque.
Ma se un tizio mi deve aprire la pancia con un bisturi, o se mi deve anestetizzare o praticare qualsiasi altro intervento che sia più o meno invasivo per il mio organismo, pretendo come minimo che sia qualificato per farlo. E per qualificato intendo dire soprattutto che sappia perfettamente quello sta facendo, che sappia come muoversi e come comportarsi nelel situazioni limite. Lasciamo per un attimo da parte l' esperienza pratica (che pure è importante, se non fondamentale)ma le nozioni fondamentali si suppone che - in un mondo normale - si imparino all' università, facendosi un culo così sui libri.
Questo è il punto. Con tutto lo schifo che succede e quando soprattutto si apprende che molti professori universitari si siano lasciati corrompere (in denaro o in natura) per promuovere studenti somari agli esami... Perchè dovrei corrompere un docente per essere promosso se la mia preparazione è adeguata? E se so che basterà pagarlo per essere promosso, chi me lo farà fare di aprire il libro?
Se poi uno ha le conoscenze giuste per trovare lavoro in qualche importante ospedale... abbiamo il quadro preciso e definito del delitto perfetto.
Questo è il mio pensiero. E' ovvio che purtroppo ci siano dei casi limite in cui nemmeno il migliore medico di questo mondo non riesce a salvare la vita altrui, ma qua siamo decisamente nel versante opposto, dove per motivi abietti di interesse e convenienza personale si mettono colpevolmente molti somari e capre (con tutto il rispetto per gli animali da allevamento) in ruoli dove si decide la vita umana. E questo non va bene, ma va punito a tutti i livelli. Se necessario anche ricorrendo al Codice di Hammurabi ed alla legge del taglione.
Cosa direbbero quei benedetti anziani - la maggior parte dei quali purtroppo non è più tra noi - se vedessero ciò che avviene adesso?
Non solo gli episodi di malasanità si sono moltiplicati in maniera esponenziale dagli anni loro, ma risulta anche impossibile giustificare con il classico errore umano ciò che riescono a combinare i cosiddetti camici bianchi.
Organi sani esportati dai pazienti, organi infetti da HIV impiantati in pazienti sani; garze dimenticate all' interno della pancia del poveretto; azoto (invece che ossigeno) somministrato alle partorienti; infezioni a raffica; setticemie; interventi di banale appencicite trasformati in tragedie inspiegabili; diagnosi sbagliate clamorosamente e con conseguenze quasi sempre inevitabilmente fatali.
E molti altri episodi che non cito - ma sarebbe giusto farlo - per motivi di tempo e spazio.
Per carità, tutti sbagliamo, nella vita quotidiana e nel lavoro, qualsiasi mestiere o professione sia il nostro. A seconda della situazione, riceviamo memorabili cazziatoni o malediciamo la nostra sbadataggine o proviamo a rimediare al nostro errore. Eh già, perchè quello del medico non è un mestiere qualunque.
Ma se un tizio mi deve aprire la pancia con un bisturi, o se mi deve anestetizzare o praticare qualsiasi altro intervento che sia più o meno invasivo per il mio organismo, pretendo come minimo che sia qualificato per farlo. E per qualificato intendo dire soprattutto che sappia perfettamente quello sta facendo, che sappia come muoversi e come comportarsi nelel situazioni limite. Lasciamo per un attimo da parte l' esperienza pratica (che pure è importante, se non fondamentale)ma le nozioni fondamentali si suppone che - in un mondo normale - si imparino all' università, facendosi un culo così sui libri.
Questo è il punto. Con tutto lo schifo che succede e quando soprattutto si apprende che molti professori universitari si siano lasciati corrompere (in denaro o in natura) per promuovere studenti somari agli esami... Perchè dovrei corrompere un docente per essere promosso se la mia preparazione è adeguata? E se so che basterà pagarlo per essere promosso, chi me lo farà fare di aprire il libro?
Se poi uno ha le conoscenze giuste per trovare lavoro in qualche importante ospedale... abbiamo il quadro preciso e definito del delitto perfetto.
Questo è il mio pensiero. E' ovvio che purtroppo ci siano dei casi limite in cui nemmeno il migliore medico di questo mondo non riesce a salvare la vita altrui, ma qua siamo decisamente nel versante opposto, dove per motivi abietti di interesse e convenienza personale si mettono colpevolmente molti somari e capre (con tutto il rispetto per gli animali da allevamento) in ruoli dove si decide la vita umana. E questo non va bene, ma va punito a tutti i livelli. Se necessario anche ricorrendo al Codice di Hammurabi ed alla legge del taglione.
sabato 9 luglio 2011
THIS IS ME !
Questa foto è vecchia almeno un paio di anni, ma sempre valida.
Mi fa morire dal ridere, sembra quasi che io debba inviare un messaggio a reti unificate alla nazione....
venerdì 8 luglio 2011
POMERIGGIO HORROR
Giornata infernale, in stile Fantozzi.
Nel solo pomeriggio si sono fulminate due lampadine da 60 watt - con attacco grande - e, come vuole sempre la regola, con avevo nessuna lampadina di scorta della misura giusta. Nel frattempo si guasta pure la maledettissima lampada da tavola (comprata all' Ikea e che maledico)che crolla di botto collassandomi sulla testa proprio quando ero chinato sulla ciabatta a scollegare un paio di prese.
Ergo, comincio un brutto turpiloquio e dal cielo cadono giù in caduta libera decine e decine di angeli, arcangeli, derafini e cherubini...
Poi, come se non bastasse, nel ripostiglio (rimasto ovviamente buio per via della mancanza di una lampadina funzionante)riesco a farmi malissimo con più oggetti che mi cadono addosso a ripetizione e finiscono per mettere seriamente a repentaglio l' incolumità del sottoscritto. Insomma, mi auguro che l' incubo sia finito...
Nel solo pomeriggio si sono fulminate due lampadine da 60 watt - con attacco grande - e, come vuole sempre la regola, con avevo nessuna lampadina di scorta della misura giusta. Nel frattempo si guasta pure la maledettissima lampada da tavola (comprata all' Ikea e che maledico)che crolla di botto collassandomi sulla testa proprio quando ero chinato sulla ciabatta a scollegare un paio di prese.
Ergo, comincio un brutto turpiloquio e dal cielo cadono giù in caduta libera decine e decine di angeli, arcangeli, derafini e cherubini...
Poi, come se non bastasse, nel ripostiglio (rimasto ovviamente buio per via della mancanza di una lampadina funzionante)riesco a farmi malissimo con più oggetti che mi cadono addosso a ripetizione e finiscono per mettere seriamente a repentaglio l' incolumità del sottoscritto. Insomma, mi auguro che l' incubo sia finito...
giovedì 7 luglio 2011
I POLITICI CHE LAVORANO (?)
Con grande rammarico, vedo legioni di sfaticati perdigiorno che, di andare a lavorare, non ci pensano proprio. Nemmeno a morire. Gente che passa la vita a chiacchierare - soprattutto di idiozie - e che non ha il minimo contatto con il mondo che li circonda ed ha una percezione della realtà totalmente sfalsata e priva di qualsiasi ancoraggio verso il cielo attraverso voli pindarici.
Sono parassiti che niente di positivo offrono alla società a cui appartengono, quella stessa comunità che infettano e lasciano imputridire proprio a causa della loro esistenza; sono ignoranti, in tutte le materie che avevano affrontato ai tempi delle scuole elementari avevano già risultati mediocri, che sono ulteriormente peggiorati nel corso degli studi che hanno proseguito, quasi sempre grazie alla compiacenza di professori e funzionari che raramente riescono a resistere al fascino delle "bustarelle" (o tangenti che dirsi voglia).
Gente maleducata, avvezza a prevaricare i più deboli e ad imporsi su chi non possiede amici potenti quanto le loro. Persone senza alcuna moralità, che si concedono vizi di ogni sorta, droghe e prostitute ad ogni ora. Senza ritegno. Uomini e donne malati di egocentrismo, narcisismo all' ennesima potenza e deliri di onnipotenza, senza freni di alcuna sorta. Creature che farebbero schifo ad un catarro sputato sull' asfalto caldo di agosto continuano ad infestare le strade, i palazzi, le case ed i luoghi pubblici. Sono la cancrena di un corpo malato che potrebbe rinascere e risanarsi pienamente con le proprie forze, se solo riuscisse ad espellere tali cellule tumorali.
Amebe schifose che ricevono compensi esorbitanti ingiustificati e, proprio qui sta il bello. Perchè bisogna dare uno stipendio a chi produce dei danni gravissimi nei confronti della società in cui viviamo? A livello di situazione, sarebbe come se io dovessi dare un compenso anche alla banda di ladri che ha svaligiato il mio appartamento. Io, nel mio piccolo, avanzo una bellissima proposta, che spero sia condivisa anche da tutti quelli italiani onesti che sono stufi di questo marcio che corrompe anche l' aria che respiriamo noi ed i nostri cari. Mettiamo le catene a questa sudicia casta di privilegiati senza merito e costringiamoli a lavorare sul serio, mettendoli a costruire quelle infrastrutture di cui questo benedetto paese ha tanto bisogno: scuole da rimettere in sicurezza, ricostruire ed imbiancare, palazzi da ripristinare e restaurare, strade da rimettere in sesto e molto altro ancora. Quindi, a questo punto, poniamoli in stato di schiavitù e costringiamoli a lavorare, ma a lavorare sul serio, mettendo nelle loro mani gli attrezzi per lavorare. Perchè la parola LAVORO sulle loro labbra è come una bestemmia.
Sono parassiti che niente di positivo offrono alla società a cui appartengono, quella stessa comunità che infettano e lasciano imputridire proprio a causa della loro esistenza; sono ignoranti, in tutte le materie che avevano affrontato ai tempi delle scuole elementari avevano già risultati mediocri, che sono ulteriormente peggiorati nel corso degli studi che hanno proseguito, quasi sempre grazie alla compiacenza di professori e funzionari che raramente riescono a resistere al fascino delle "bustarelle" (o tangenti che dirsi voglia).
Gente maleducata, avvezza a prevaricare i più deboli e ad imporsi su chi non possiede amici potenti quanto le loro. Persone senza alcuna moralità, che si concedono vizi di ogni sorta, droghe e prostitute ad ogni ora. Senza ritegno. Uomini e donne malati di egocentrismo, narcisismo all' ennesima potenza e deliri di onnipotenza, senza freni di alcuna sorta. Creature che farebbero schifo ad un catarro sputato sull' asfalto caldo di agosto continuano ad infestare le strade, i palazzi, le case ed i luoghi pubblici. Sono la cancrena di un corpo malato che potrebbe rinascere e risanarsi pienamente con le proprie forze, se solo riuscisse ad espellere tali cellule tumorali.
Amebe schifose che ricevono compensi esorbitanti ingiustificati e, proprio qui sta il bello. Perchè bisogna dare uno stipendio a chi produce dei danni gravissimi nei confronti della società in cui viviamo? A livello di situazione, sarebbe come se io dovessi dare un compenso anche alla banda di ladri che ha svaligiato il mio appartamento. Io, nel mio piccolo, avanzo una bellissima proposta, che spero sia condivisa anche da tutti quelli italiani onesti che sono stufi di questo marcio che corrompe anche l' aria che respiriamo noi ed i nostri cari. Mettiamo le catene a questa sudicia casta di privilegiati senza merito e costringiamoli a lavorare sul serio, mettendoli a costruire quelle infrastrutture di cui questo benedetto paese ha tanto bisogno: scuole da rimettere in sicurezza, ricostruire ed imbiancare, palazzi da ripristinare e restaurare, strade da rimettere in sesto e molto altro ancora. Quindi, a questo punto, poniamoli in stato di schiavitù e costringiamoli a lavorare, ma a lavorare sul serio, mettendo nelle loro mani gli attrezzi per lavorare. Perchè la parola LAVORO sulle loro labbra è come una bestemmia.
mercoledì 6 luglio 2011
FORZE DEL DISORDINE
Mi dispiace, è più forte di me. Non ce la faccio proprio a restare indifferente a certe situazioni. MI riferisco a certe scene in cui vedo dei poveri cittadini in piazza - che manifestano ed urlano le proprie ragioni contro quello stato rappresenta solo a parole la volontà popolare ed in realtà intasca tangenti e bustarelle a volontà, infischiandosene proprio del bene comune - che vengono sempre ed inevitabilmente massacrati da poliziotti o carabinieri a colpi di manganelli, calci e lacrimogeni. Attenzione, non mi riferisco ai recenti avvenimenti in Val di Susa, dove tra gli inermi cittadini si sono intrufolati i Black-Block (scarti della società e delinquenti vari che si intrufolano ovunque ci sia modo e maniera di provocare danni gravi senza un ragione ideologica), ma a tante, troppe situazione in cui le cosiddette forze dell'ordine hanno macchiato per sempre le proprie divise. Vogliamo parlare degli avvenimenti - accertati dalla magistratura - a Genova durante il G8, in cui alla caserma di Bolzaneto vennero vigliaccamente massacrati dei cittadini innocenti? Delle bottiglie molotov che tali sbirri avevano fraudolentemente introdotto nell' edificio per addossare la colpa ai civili?
Oppure parliamo di quel poliziotto che, sentendosi John Wayne, ha ucciso in autostrada il povero Gabriele Sandri? Speriamo che la giustizia dia soddisfazione alla famiglia, e spero altrettanto per i genitori di Federico Aldrovandi, ucciso da altri poliziotti (stando alle accuse della magistratura inquirente) che con il loro comportamento hanno portato alla morte del ragazzo. Potrei citare innumerevoli altri episodi stomachevoli, (mia moglie conosce un poliziotto che si vanta di avere manganellato - con proprio grande piacere e soddisfazione - proprio al G8 di Genova di cui parlavo in precedenza.
Capisco che troppe volte vengano colpevolmente arruolati dei pericolosi sadici e psicopatici, ma questa è una colpa e non certo una giustificazione, anzi.
Non basta affatto dire "ci limitiamo solamente ad eseguire degli ordini", perchè quando si eseguono direttive che vanno contro - e parecchio - la volontà popolare, tali individui si macchiano di colpa e diventano complici, oltre che strumenti, del regime che difendono.
Perchè non bastonano con la stessa foga i politici corrotti, quelli che sono i veri nemici di questo stato? Oppure perchè invece di fare i vigliacchi con gente indifesa non provano a fare altrettanto con i boss della malavita? Semplice, perchè la vigliaccheria impedisce loro di farlo.
Potrei e vorrei citare tanti esempi positivi da parte di poliziotti e carabinieri, e ce ne sono. Ma ricordiamoci che sono pagati per farlo e, pure la giusta vocazione per farlo. Ed è un dovere comportarsi in maniera retta.
Invece la mia rabbia va tutta ad abbattersi sui tanti troppi poliziotti, carabinieri, finanzieri, ecc. marci che infestano il nostro paese, ai tanti Stormtrooper dell' impero che vanno a prendersela con i ribelli.
Se c' è un dio, che li maledica tutti e li strafulmini.
Oppure parliamo di quel poliziotto che, sentendosi John Wayne, ha ucciso in autostrada il povero Gabriele Sandri? Speriamo che la giustizia dia soddisfazione alla famiglia, e spero altrettanto per i genitori di Federico Aldrovandi, ucciso da altri poliziotti (stando alle accuse della magistratura inquirente) che con il loro comportamento hanno portato alla morte del ragazzo. Potrei citare innumerevoli altri episodi stomachevoli, (mia moglie conosce un poliziotto che si vanta di avere manganellato - con proprio grande piacere e soddisfazione - proprio al G8 di Genova di cui parlavo in precedenza.
Capisco che troppe volte vengano colpevolmente arruolati dei pericolosi sadici e psicopatici, ma questa è una colpa e non certo una giustificazione, anzi.
Non basta affatto dire "ci limitiamo solamente ad eseguire degli ordini", perchè quando si eseguono direttive che vanno contro - e parecchio - la volontà popolare, tali individui si macchiano di colpa e diventano complici, oltre che strumenti, del regime che difendono.
Perchè non bastonano con la stessa foga i politici corrotti, quelli che sono i veri nemici di questo stato? Oppure perchè invece di fare i vigliacchi con gente indifesa non provano a fare altrettanto con i boss della malavita? Semplice, perchè la vigliaccheria impedisce loro di farlo.
Potrei e vorrei citare tanti esempi positivi da parte di poliziotti e carabinieri, e ce ne sono. Ma ricordiamoci che sono pagati per farlo e, pure la giusta vocazione per farlo. Ed è un dovere comportarsi in maniera retta.
Invece la mia rabbia va tutta ad abbattersi sui tanti troppi poliziotti, carabinieri, finanzieri, ecc. marci che infestano il nostro paese, ai tanti Stormtrooper dell' impero che vanno a prendersela con i ribelli.
Se c' è un dio, che li maledica tutti e li strafulmini.
martedì 5 luglio 2011
LA STRAORDINARIA PUNTATA DI SFIDE DEL 04/07/2011 DEDICATA ALLA "SOLITUDINE DELL' ALA DESTRA"....!
Bella, bellissima puntata quella andata in onda ieri in tarda serata (diciamo pure notte, dato che era iniziata a cavallo della mezzanotte!). Mi riferisco a "Sfide", il programma di Raitre dedicato alla rievocazione celebrativa di personaggi ed imprese del passato recente e non.
Ebbene, la puntata di ieri era intitolata "La solitudine dell'ala destra", titolo che richiamata - oltre all' omonimo libro - tutto il destino di uno dei ruoli ormai caduti in disuso nello sport del calcio, inteso come quel calcio che piaceva a me e del quale parlavo proprio ieri.
Per dare un riferimento a quelli che non hanno mai masticato calcio, e per dare un' idea molto bella, suggestiva e romantica proprio dell' ala destra voglio citare una delle canzoni più belle di De Gregori, ovvero "La leva calcistica del '68".
Avete presente quella che fa "...Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore... un giocatore lo vedi dal coraggio, dall' altruismo e dalla fantasia..."
Ecco, appunto, sul finale della canzone si sente il pezzo che fa "..il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette... Quest' altr' anno giocherà con la maglia numero sette..."
Già, un tempo non troppo lontano (diciamo fino a quindici anni fa), nel bel calcio di una volta non esistevano le magliette personalizzate con il proprio nome o cognome e con i numeri assurdi fino all 99 (!!!!!), nessun giocatore teneva quel numero di maglia per tutta la stagione ma poteva variare di settimana in settimana a seconda del ruolo assegnato dall' allenatore.
Il numero sulla maglia di un calciatore corrispondeva in maniera inequivocabile al ruolo ed alla posizione che questi avrebbe ricoperto nel campo da gioco.
Il numero sette della canzone di De Gregori è inequivocabilmente quello dell' ala destra (lupus in fabula), il ruolo della fantasia e della creatività per antonomasia, quello dell' attaccante laterale in grado di ubriacare il terzino avversario con una serie infinita di finte e controfinte o costruendo azioni geniali che tagliano in due le altrui difese.
Il calciatore che riesce a sublimare le emozioni del pubblico e che manda in delirio tutti gli appassionati, compresi quelli del pubblico avversario.
Ebbene, tornando a bomba sulla puntata di ieri di Sfide, ieri venivano celebrati campionissimi e fuoriclasse del calibro di Bruno Conti (a mio parere la più forte e straordinaria ala destra italiana di tutti i tempi), Garrincha (a livello mondiale il migliore), il magnifico Juninho che regalò il primo scudetto della sua storia alla Fiorentina, il fantastico Roberto Donadoni che saltava i difensori come fossero birilli, l' Attilio Lombardo della Sampdoria scudettata e, per finire, quel Rocco Pagano che, con la maglia del Pescara, nelle partite contro il Milan era riuscito ad ottenere l' ammirazione del diretto avversario in campo, e questo era niente meno che... Paolo Maldini, il più forte terzino sinistro del mondo di quesi tempi, addirittura in odore di Pallore d' Oro.
Cosa dire? Puntata bellissima, da gustare dolcemente come un bicchiere di champagne da sorseggiare goccia a goccia: roba per palati fini, insomma.
Bene, dopo aver visto ricelebrare la magìa del calcio di ieri, a maggior ragione posso tornare ad odiare l' asettico, corrotto (quanto la politica) amorale calcio di oggi, che non mi interessa più e mi offre solo degli spunti di irresistibile nostalgia paragonandolo a quello che un tempo fu lo sport più bello del mondo.
Ebbene, la puntata di ieri era intitolata "La solitudine dell'ala destra", titolo che richiamata - oltre all' omonimo libro - tutto il destino di uno dei ruoli ormai caduti in disuso nello sport del calcio, inteso come quel calcio che piaceva a me e del quale parlavo proprio ieri.
Per dare un riferimento a quelli che non hanno mai masticato calcio, e per dare un' idea molto bella, suggestiva e romantica proprio dell' ala destra voglio citare una delle canzoni più belle di De Gregori, ovvero "La leva calcistica del '68".
Avete presente quella che fa "...Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore... un giocatore lo vedi dal coraggio, dall' altruismo e dalla fantasia..."
Ecco, appunto, sul finale della canzone si sente il pezzo che fa "..il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette... Quest' altr' anno giocherà con la maglia numero sette..."
Già, un tempo non troppo lontano (diciamo fino a quindici anni fa), nel bel calcio di una volta non esistevano le magliette personalizzate con il proprio nome o cognome e con i numeri assurdi fino all 99 (!!!!!), nessun giocatore teneva quel numero di maglia per tutta la stagione ma poteva variare di settimana in settimana a seconda del ruolo assegnato dall' allenatore.
Il numero sulla maglia di un calciatore corrispondeva in maniera inequivocabile al ruolo ed alla posizione che questi avrebbe ricoperto nel campo da gioco.
Il numero sette della canzone di De Gregori è inequivocabilmente quello dell' ala destra (lupus in fabula), il ruolo della fantasia e della creatività per antonomasia, quello dell' attaccante laterale in grado di ubriacare il terzino avversario con una serie infinita di finte e controfinte o costruendo azioni geniali che tagliano in due le altrui difese.
Il calciatore che riesce a sublimare le emozioni del pubblico e che manda in delirio tutti gli appassionati, compresi quelli del pubblico avversario.
Ebbene, tornando a bomba sulla puntata di ieri di Sfide, ieri venivano celebrati campionissimi e fuoriclasse del calibro di Bruno Conti (a mio parere la più forte e straordinaria ala destra italiana di tutti i tempi), Garrincha (a livello mondiale il migliore), il magnifico Juninho che regalò il primo scudetto della sua storia alla Fiorentina, il fantastico Roberto Donadoni che saltava i difensori come fossero birilli, l' Attilio Lombardo della Sampdoria scudettata e, per finire, quel Rocco Pagano che, con la maglia del Pescara, nelle partite contro il Milan era riuscito ad ottenere l' ammirazione del diretto avversario in campo, e questo era niente meno che... Paolo Maldini, il più forte terzino sinistro del mondo di quesi tempi, addirittura in odore di Pallore d' Oro.
Cosa dire? Puntata bellissima, da gustare dolcemente come un bicchiere di champagne da sorseggiare goccia a goccia: roba per palati fini, insomma.
Bene, dopo aver visto ricelebrare la magìa del calcio di ieri, a maggior ragione posso tornare ad odiare l' asettico, corrotto (quanto la politica) amorale calcio di oggi, che non mi interessa più e mi offre solo degli spunti di irresistibile nostalgia paragonandolo a quello che un tempo fu lo sport più bello del mondo.
lunedì 4 luglio 2011
MALEDETTE ZANZARE
Maledette zanzare. Non mi dànno tregua e non ne posso più. Non mi importa se sono fondamentali per l' ecosistema in quanto fonte di cibo principale per tutti gli animali che si nutrono di insetti, io vorrei cancellarle dalla faccia della Terra. Sembra che abbiano una predilezione per il mio sangue, a giudicare dal numero spaventoso di punture che mi ritrovo sulla pelle. Maledette zanzare, lo dico ancora una volta. Non bastava questa canicola ad affievolire ogni minima voglia di fare qualcosa di utile, adesso ci si mettono anche loro ad infastidirmi. Dannati insetti schifosi, non meritate di esistere. Le zanzare che crescono in questa zona, poi, sono enormi: altro che zanzare-tigri, piuttosto si potrebbero chiamare tigri-zanzare. Sono così grandi che quando volano a gruppi sembrano i velivoli delle Frecce Tricolori dell' Aeronautica Militare che si muovono in formazione, con tanto di relativa scia verde-bianco e rossa. Non ne posso più, veramente. Ogni volta che riesco a beccarne una, schiacciandole tra le mani o friggendole con l' apposita racchetta elettrica che mi porto continuamente appresso, provo una incredibile sensazione di goduria che va oltre ogni logica e spiega fin troppo chiaramente quanto irrimediabilmente compromessa sia ormai ogni mia minima facoltà mentale. Per colpa loro. Maledette zanzare, per l' ennesima volta. Chi mi vuole regalare un oggetto gradito per il mio compleanno è avvisato: voglio un voracissimo pipistrello, ghiottissimo di zanzare e disposto ad abbuffarsi 24 ore su 24 di queste schifosissime bestiacce. Potrebbe essere un regalo veramente intelligente e quanto mai apprezzato...
sabato 2 luglio 2011
IL CALCIO... DI UNA VOLTA, QUELLO SI' CHE ERA BELLO !!!!
Ricordo con tanta, tantissima nostalgia i miei primi calci ad un pallone. Non ero destinato ad una carriera da calciatore nè professionista nè dilettante, ma questo non mi impediva fin da bambino di perdere ore ed ore allenandomi da solo a palleggiare nel cortile sotto casa (e meno male che a quei tempi abitavo ancora in una casa indipendente e non in condominio). Tanto era l' amore profondo che nutrivo per quello sport che - oltre ad acquistare puntualmente ogni settima il Guerin Sportivo - non passava domenica sera che il sottoscritto non studiasse tutti i gol e le azioni spettacolari avvenute nel corso del pomeriggio: i giorni seguenti studiavo cassette e cassette al videoregistratore per studiare i movimenti dei calciatori che più mi piacevano, oltre a cogliere meglio le sfumature ed i dettagli che magari mi erano sfuggiti la prima volta. I miei eroi sportivi erano i Grandi della Nazionale italiana che vinsero la Coppa del Mondo del 1982 nei MOndiali di Spagna.
Paolo Rossi, Antognoni, Collovati, Tardelli, Cabrini, Zoff e tutti gli altri vinsero i Mondiali proprio il giorno del mio compleanno (l' 11 luglio del 1982 io compivo 6 anni) e già questo mi sembrava uno straordinario punto di contatto con quel mondo, quasi da predestinato.
Niente di tutto questo, ma l' amore per quel mondo fantastico era proprio inevitabile. Nonostante la pessima pagina dello scandalo del calcio-scommesse agli inizi degli anni '80, a quei tempi si poteva parlare di un calcio più pulito almeno a livello di valori, senza giocatori strapagati e vanagloriosi, molti meno miliardi da sprecare in lussi, senza diritti tv e quante altre stronzate che hanno messo in campo per soddisfare la propria avidità.
Da molti, troppi anni il calcio non mi piace più. Non ho mai voluto stipulare un abbonamento per la Pay-tv e non guardo partite, visto che non mi trasmetterebbero quelle emozioni che mi davano gli eroi di una volta. E mi resta solo un senso di repulsione, di rigetto, per quel bellissimo amore adolescenziale provato nei confronti di quello che un tempo era lo sport più bello del mondo.
Paolo Rossi, Antognoni, Collovati, Tardelli, Cabrini, Zoff e tutti gli altri vinsero i Mondiali proprio il giorno del mio compleanno (l' 11 luglio del 1982 io compivo 6 anni) e già questo mi sembrava uno straordinario punto di contatto con quel mondo, quasi da predestinato.
Niente di tutto questo, ma l' amore per quel mondo fantastico era proprio inevitabile. Nonostante la pessima pagina dello scandalo del calcio-scommesse agli inizi degli anni '80, a quei tempi si poteva parlare di un calcio più pulito almeno a livello di valori, senza giocatori strapagati e vanagloriosi, molti meno miliardi da sprecare in lussi, senza diritti tv e quante altre stronzate che hanno messo in campo per soddisfare la propria avidità.
Da molti, troppi anni il calcio non mi piace più. Non ho mai voluto stipulare un abbonamento per la Pay-tv e non guardo partite, visto che non mi trasmetterebbero quelle emozioni che mi davano gli eroi di una volta. E mi resta solo un senso di repulsione, di rigetto, per quel bellissimo amore adolescenziale provato nei confronti di quello che un tempo era lo sport più bello del mondo.
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Dai "Carmina Burana":
"Poiché provo nel mio animo un forte turbamento, al colmo dell'amarezza mi lamento di me stesso. Formato di materia assai leggera, mi sento simile ad una foglia con la quale gioca il vento. Mentre è proprio del saggio porre sulla roccia salde fondamenta, io stolto, mi paragono ad un fiume sempre in corsa che non si ferma mai sotto lo stesso cielo. Vado alla deriva come una nave priva di nocchiero, come un uccello che vaga per le vie del cielo; non c'è catena che mi trattenga, né chiave che mi rinchiuda, cerco i miei simili e mi unisco così ai malvagi. Condurre una vita austera è per me quasi impossibile; io amo infatti il gioco che mi piace più del miele. Qualunque impresa mi chieda Venere, che non risiede mai negli animi meschini, è una piacevole fatica. Percorro la via più facile com'è proprio dei giovani, e mi irretisco nei vizi scordando la virtù; più avido del piacere che della vita eterna, sono ormai morto nell'anima e curo solo il corpo."